domenica 21 maggio 2017

I segreti di Twin Peaks

È stata annunciata per maggio 2017 l’uscita della terza stagione di Twin Peaks, serie ideata nel 1990 da David Lynch e Mark Frost. La scelta della campagna pubblicitaria è molto bizzarra: sono stati affissi annunci con la foto di Laura Palmer (Sheryl Lee) dichiarata scomparsa con tanto di numero telefonico da chiamare. Gli episodi in uscita, attesi trepidamente dai fan della serie, sono ambientati venticinque anni dopo i fatti accaduti nelle prime due stagioni. Dunque ho deciso di spendere qualche parola per questa serie che, a mio avviso, è conturbante e intrigante. Ricordo inoltre che dal 10 maggio, su Cielo, sono riproposte le prime due stagioni.
La prima stagione si apre con un episodio pilota della durata di un’ora e mezza. Tutto inizia con il ritrovamento del cadavere di Laura Palmer, una liceale uccisa brutalmente e chiusa nella plastica. Immediatamente la polizia locale indaga sulla scomparsa della giovane, ragazza apparentemente perfetta e benvoluta. Tutti a Twin Peaks sono sconvolti da questa morte, è un evento più unico che raro in paese così tranquillo. Ben presto però vengono a galla i suoi segreti e quella che sembra essere una doppia vita e come Laura presenta una natura oscura e una seconda vita connotata da droga e sessualità smodata, così anche quel luogo sperso tra i boschi nasconde un lato sinistro e demoniaco.
Ad aiutare nelle indagini arriverà l’agente dell’FBI Dale Cooper, interpretato da Kyle MacLachlan. Cooper è un agente con un grande senso morale, leale, intuitivo, furbo, intelligente e chi più ne ha più ne metta. Ma la peculiarità di Cooper è quella di poter contare su poteri paranormali che gli permettono di fare sogni rivelatori e di trovarsi a contatto con entità extraterrene (il gigante in particolare) che gli rivelano indizi importanti. Non solo lui ha poteri sensoriali, anche la madre di Laura Palmer è tormentata da visioni e intuizioni. Dietro alla morte di Laura Palmer infatti non vi è la mano di un semplice assassino, ma qualcosa di più complesso e demoniaco che aleggia nella foresta che, cupa, si erge attorno a Twin Peaks. Senza entrare nel dettaglio, vi dirò solo che la mano che ha posto fine alla giovane vita della liceale, era guidata da una forza paranormale. I due sceneggiatori quindi immergono lo spettatore in un mondo cinematografico che viaggia dalla commedia grottesca al thriller paranormale fino a toccare vette dell’horror. Dunque la tensione e l’inquietudine suscitate dagli eventi brutali dietro alle quinte di Twin Peaks, sono intervallati da simpatici siparietti. Non mancano nemmeno intrighi, inganni e relazioni amorose degni di una telenovela. La serie ideata da Lynch e Frost per l’epoca, in effetti, era innovativa perché l’intreccio della storia che si sviluppava man mano, si scostava dai più tradizionali telefilm in cui ogni episodio era autoconclusivo, senza contare la cura a livello registico, anch’essa una novità per una serie tv.
La seconda stagione, ahimè, almeno nella prima parte, perde il filo narrativo. Questo è dovuto al fatto che per volontà dei produttori, l’assassino di Laura Palmer è stato svelato con netto anticipo, perciò la trama si affievolisce per soffermarsi su vicende più consone a una telenovela, come, ad esempio le sorti del belloccio James Hurley (James Marshall) e Donna Hayward (Lara Flynn Boyle) o le dinamiche tra Jocelyn Packard (Joan Chen) e Catherine Martell (Piper Laurie). La struttura narrativa si riprende solo nella seconda parte della seconda stagione, con l’arrivo di un personaggio folle, ex nemico di Cooper, Windom Earle (Kenneth Welsh), che riporterà la storia entro eventi oscuri e paranormali nella ricerca della Loggia Nera. Il finale della seconda stagione (che non vi svelerò) è degno di nota, degnamente conturbante come, del resto, tutti i lavori di Lynch, che si occupa della regia di quest’ultimo episodio.

Dunque vi consiglio caldamente questa serie che, nonostante gli anni che porta, rimane sempre attuale e un ottimo lavoro da guardare.

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